“PIACERE, CBDC! PER GLI AMICI…EURO DIGITALE”

 

L’euro digitale è sempre più vicino, e nel 2028 sarà una realtà. Come funzionerà e come cambieranno le nostre spese? 

Dopo una istruttoria durata quasi due anni è stata presentata a giugno la proposta legislativa della BCE che dovrà istituire il quadro giuridico ufficiale per l’euro digitale, la valuta che dovrà affiancare il contante nell’area euro. CDBC è l’acronimo che identifica, appunto, la Central Bank Digital Currency.

Facciamoci qualche domanda, e cerchiamo di saperne un po' di più.

 

Cos’è l’euro digitale?

L’Euro Digitale è una moneta elettronica emessa dall’Eurosistema, riferibile a una valuta del tutto virtuale e appannaggio della Banca Centrale Europea.

É una valuta identica all’euro fisico per valore: un euro digitale ha lo stesso valore della moneta circolante.

Potrà perciò essere usata per i pagamenti nei 19 Paesi UE e sarà accessibile alle imprese e ai cittadini per pagare in modo più veloce, sicuro e innovativo.

 

Euro digitale e criptovalute: ci sono differenze?

Negli ultimi anni abbiamo visto emergere molte valute virtuali, in tutto il mondo.

Ethereum, Bitcoin Tether e le altre vengono anche chiamate “criptovalute”, ma questa denominazione è fuorviante, in quanto non assolvono alle tre funzioni istituzionali della moneta: mezzo di scambio affidabile, riserva di valore e unità di conto.

Inoltre solitamente le criptovalute sono emesse da soggetti molto meno affidabili di una Banca Centrale e il recente fallimento di FTX, il più grande emittente del settore, ne è stato un esempio. Anche la garanzia di conversione è molto labile: chi le detiene non ha alcuna certezza sul fatto che le potrà convertire in moneta all’occorrenza: per questo motivo l’euro digitale non sarà una “cripto” - valuta.

 

Sarà stabile?

Secondo la Bce, la digitalizzazione accrescerà la credibilità dell’euro mettendolo al riparo da sviluppi tecnologici non regolamentati e dalla volatiltà tipica delle cripto,che mancano di un valore intrinseco e fluttuano a seconda di domanda e offerta.

Una moneta digitale emessa dalla nostra banca centrale potrebbe addirittura essere percepita come un’ancora di stabilità per il sistema monetario e quello dei pagamenti, rafforzerebbe anche la sovranità monetaria dell’area dell’euro, la concorrenza e l’efficienza del settore dei pagamenti europeo.

Ma c’è anche un intento pratico: l’auspicio è infatti anche quello di poter limitare l’ingresso delle big tech nel mondo dei pagamenti elettronici e sottrarre spazio di manovra ai bitcoin.  Un dato su tutti: oggi più di due terzi delle transazioni di pagamento con carta europea sono gestiti da società che hanno una sede al di fuori dell’Unione Europea.

 

Le caratteristiche principali

La fase istitutiva ( luglio 2021-2023) dell’euro digitale ha avuto la finalità di raccogliere suggerimenti da professionisti, (ma anche da comuni cittadini) e di condurre analisi e prove sperimentali.

Le richieste più gettonate che potrebbero determinarne il funzionamento sono state:

l’utilizzo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 anche in assenza di connessione digitale;

la parità con l’euro fisico;

la convertibilità in euro fisico in qualsiasi momento;

la disponibilità per chiunque anche se non ha un conto corrente;

le garanzie di privacy sulla tracciabilità dei pagamenti perché a differenza dei fornitori privati, non esistono interessi commerciali legati ai dati dei consumatoti;

a tendere, che la valuta digitale possa completamente sostituire il contante.

 

Il dollaro e le altre valute…sarà guerra?

Negli intendimenti della BCE, un euro digitale non deve avere conseguenze negative per il settore finanziario o influenze sui mercati valutari. Meglio: in quanto mezzo di pagamento, non deve essere scambiato per uno strumento di investimento.

Inoltre, tutte le principali banche centrali stanno esaminando la possibilità di emettere una valuta digitale, ma non sono in alcun modo in competizione.

Anzi, a livello di G20 vi è un’intesa comune sulla necessità di collaborare riguardo all’uso internazionale di valute digitali riferibili a ogni distinto “blocco economico”.

 

In conclusione, fini pratici, ma anche nobili…

Secondo il progetto di Christine Lagarde l’euro digitale ha una valenza inter-politica capace di determinare un cambiamento sociale.

In una intervista recente, del marzo scorso, la Presidente della BCE ha delineato i tre pilastri che stanno rendendo irreversibile il passaggio dalla moneta fisica a quella virtuale.

Lagarde ha così parlato di “integrità”, riferibile al vistoso calo dell’uso del contante in seguito alle restrizioni del Covid, di “resilienza” (questa parola non manca mai nei discorsi pubblici…) per resistere al proliferare delle app che si occupano di pagamenti elettronici, e di “integrazione”, per continuare il processo che, partendo dai padri fondatori dell'idea, attraverso la moneta unica degli anni duemila, ci stanno trasformando sempre di più in cittadini europei.


Giuseppe Gentili - Personal Advisor

Dott. Giuseppe Gentili

Giuseppe Gentili è un Personal Advisor. Ha ottenuto la certificazione EFPA nel 2012 e dal 1999 è iscritto all'Albo Unico dei Consulenti Finanziari

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