"L’ultima cannonata di Mario Draghi”

Bce lancia il nuovo Quantitative Easing: come funziona? E cosa ne pensa Donald Trump?

Mario Draghi, terzo presidente della Banca Centrale Europea, non potrà più essere rieletto ed il suo mandato scade in questo terzo trimestre del 2019.

Ma prima di lasciare, la sua celebre frase “ whatever it takes to preserve euro”, pronunciata nel luglio 2012, in piena crisi finanziaria, è stata confermata nei fatti fino alla fine del suo operato, nel giorno del suo ultimo consiglio direttivo.

Non più tardi di ieri infatti il Presidente della BCE ha varato un nuovo programma di “quantitative easing”, ossia di facilitazioni di accesso al credito attraverso il futuro acquisto, da novembre, di 20 miliardi di euro al mese di obbligazioni per continuare ad iniettare sul sistema tanta liquidità. Questi acquisti dureranno “per tutto il periodo necessario”, per cui è chiaro che non esistono più limiti di tempo prefissati, come in passato invece era successo.

Questo per molti operatori ha significato anche la fine di un altro tecnicismo, che gli esperti chiamano “forward guidance”, ossia la possibilità di condizionare, con annunci, le aspettative future. Da oggi in poi, anche qui, fatti e non parole.

In aggiunta al quantitative easing, sempre a proposito di fatti, la BCE estende da due a tre anni i maxi prestiti per le Banche dell’Eurozona con condizioni più convenienti per quelle che riverseranno questo denaro sull’economia reale.

Gli effetti sui mercati? Da ieri di nuovo i Titoli di Stato europei hanno ricominciato a correre, e anche il nostro fatidico spread ha continuato a scendere.

Gli effetti collaterali? L’ennesima reazione istintiva di Donald Trump, che da tempo chiede alla sua Banca Centrale, la Fed, di imitare Draghi e di tagliare il costo del denaro per sostenere ed allontanare da una eventuale recessione gli Stati Uniti.

Non faremo certamente un torto a nessuno traducendo testualmente il suo tweet, che, più di un cinguettio, ci appare un ruggito: “la BCE, agendo rapidamente, riduce i tassi…stanno provando e riuscendo a deprezzare l’euro rispetto al dollaro…e la Fed si siede, si siede, e si siede, danneggiando le esportazioni statunitensi…”

Bravissimo “Super Mario”, per una volta saranno gli americani a copiare da noi in finanza!


Giuseppe Gentili - Personal Advisor

Dott. Giuseppe Gentili

Giuseppe Gentili è un Personal Advisor. Ha ottenuto la certificazione EFPA nel 2012 e dal 1999 è iscritto all'Albo Unico dei Consulenti Finanziari

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