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Rappresentazione visiva dell'articolo: Settore Pharma e gli introvabili medicinali contro l'obesità: ecco i titoli da ..."divorare"

Questo mese, come sempre senza velleità di previsioni o di sollecitazioni all'acquisto, parliamo del potenziale rialzo che alcune case farmaceutiche quotate potrebbero ricevere in termini di quotazioni dalla commercializzazione di farmaci, ultimamente molto richiesti, che combattono l'obesità o favoriscono la riduzione di peso.


Il caso

Negli ultimi decenni, la percentuale di persone nel mondo interessate da questa patologia è cresciuta in modo esponenziale, soprattutto nei Paesi sviluppati, diventando una delle sfide principali per i costi della salute pubblica.

Per questo anche la ricerca ha fatto passi da gigante e la domanda di farmaci efficaci per la perdita di peso è aumentata di conseguenza, aprendo nuove opportunità di mercato per le case produttrici.

Nel blog di questo mese esploriamo alcune delle principali aziende quotate che stanno sviluppando o commercializzando farmaci innovativi contro l'obesità, analizzando il loro potenziale di crescita e le performance delle loro azioni.


La scoperta

Quello che sta succedendo. è che da qualche tempo milioni di persone che combattono con scarsi risultati l'obesità, hanno una nuova speranza.

Senza voler entrare in dettagli particolarmente tecnici è emerso che alcuni farmaci, deputati in origine al solo trattamento del diabete, contengono una serie di principi che agiscono anche modulando il sistema ormonale e il metabolismo, aiutando le persone a perdere peso in modo più efficace e sostenibile rispetto alle soluzioni tradizionali. Quando vengono assunti, aumentano così la sensazione di sazietà, (in pratica riducono la fame)


I principali titoli farmaceutici coinvolti

Partiamo da Eli Lilly and Company, quotata negli Stati Uniti: è una storica azienda leader nel settore farmaceutico, con un forte focus sulla ricerca e sviluppo di farmaci per il diabete e la perdita di peso. Un suo farmaco proprietario, "Mounjaro" ha mostrato risultati promettenti nel trattamento dell'obesità e del diabete di tipo 2, attirando molta attenzione dagli investitori. La performance: negli ultimi 5 anni il titolo è passato dai circa 160 $ del giugno 2020 ai 780 $ di questi giorni, nonostante le fisiologiche oscillazioni legate ai suoi risultati di mercato e alla approvazione o meno di nuovi protocolli.


A ruota c'è Pfizer Inc.: anche questa azienda statunitense non ha bisogno di particolari presentazioni, è il gigante farmaceutico noto (non solo) per il vaccino anti-COVID. Pfizer ha anche un portafoglio di farmaci per il trattamento dell'obesità e del metabolismo per cui le prospettive di commercializzazione sono interessanti. Fra l'altro il valore delle sue azioni potrebbe essere attualmente "a sconto", in quanto dai massimi del dopo COVID (60$) ora il valore è sceso a circa 24$.


Anche se è quotata al NASDAQ, il fiore all'occhiello dei titoli farmaceutici europei è senza dubbio Novo Nordisk. Questa azienda danese è leader mondiale nel trattamento del diabete e ha recentemente lanciato farmaci come l'ormai famosissimo e introvabile "Wegovy", dimostratosi contemporaneamente assai efficace anche nella riduzione del peso.

Singolare l'andamento della quotazione negli ultimi 5 anni: da una base di ca. 220 $, il titolo, appresa la notizia della sua efficacia "collaterale", è schizzato, superando i mille dollari a metà del 2024, salvo poi ritracciare ai 435 $ di questo periodo.


Chiudiamo con Amgen, californiana, anche lei quotata al NASDAQ. L'azienda ha recentemente sviluppato farmaci per il trattamento di varie condizioni metaboliche e sta investendo in nuove terapie per l'obesità. In questi ultimi 5 anni l'andamento della quotazione non ha subito particolare volatilità, la società genera utili stabili, e chi ha puntato su questo titolo può contare su un dividendo costante, pagato ogni tre mesi, che si aggira sul 3% annuo.


Le italiane

In Italia, il settore farmaceutico, in termini di aziende quotate, non è molto numeroso rispetto ad altri paesi come gli Stati Uniti o la Danimarca e anche i fatturati sono più contenuti rispetto ai colossi internazionali. Tuttavia, ci sono alcune società italiane attive nel settore della ricerca e produzione farmaceutica e biotecnologica, come Recordati, (performance + 150% da settembre 2023) o, di dimensioni minori, come Pharmanutra, specializzata in integratori alimentari, (valore del titolo raddoppiato a 5 anni dalla quotazione).


Come investire nel settore "Pharma"

Il peso dei titoli farmaceutici e biotech, sull'indice mondiale azionario MSCI WORLD, è assai rilevante, circa il 15%. Come già evidenziato, oltre ad utili stabili, questi titoli mostrano anche una particolare tenuta nei momenti di correzione del mercato o di recessione, in quanto sostenuti da una domanda (ahimè) che comunque non viene a meno, e da una ricerca di innovazione fisiologica, che va al pari passo con l'avvento di nuove patologie.

Per gli investitori interessati al settore pharma quindi può essere anche più strategico considerare strumenti di investimento più diversificati e professionali. In questo senso, i fondi comuni di investimento e le SICAV e gli Etf specializzati nel settore farmaceutico e biotech rappresentano un’ottima soluzione perché permettono di accedere a un più ampio portafoglio di aziende, riducendo il rischio legato alla performance di singoli titoli, soprattutto in un mondo così dinamico e soggetto a rapidi cambiamenti, sfruttando le competenze di gestori esperti che seguono costantemente il settore.

Utilizzare strumenti del cosiddetto "risparmio gestito", come sempre, significa beneficiare delle opportunità di crescita del settore senza esporsi troppo alle eventuali debacle di una singola azienda. In questo modo, si può ottenere una gestione più equilibrata e professionale del proprio capitale, con maggiori possibilità di ottenere risultati soddisfacenti nel medio e lungo termine.

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